XXV della campagna romana

I XXV della campagna romana furono un sodalizio di artisti italiani attivo fra il 1904 e il 1930, quando il gruppo fu sciolto dal regime fascista.[1][2]

Filippo Anivitti, Ponte Nomentano
Onorato Carlandi, Paesaggio della campagna romana
Carlo Montani, Paesaggio di Rocca di Papa con gregge al pascolo

Il gruppo era formato da venticinque artisti accomunati dal gusto di ritrarre dal vero la natura e che decisero di creare un nuovo sodalizio artistico, senza manifesti programmatici, senza regole condizionatrici, senza gerarchie oltre al Capoccetta a vita (il presidente) e a un Guitto (il segretario). La loro attività sociale era rappresentata dalla gita domenicale in aperta campagna - armati di tele e di pennelli - che si concludeva allegramente in trattoria, dove il dipinto più bello era premiato col rimborso del viaggio e del pranzo e con l'omaggio di un ferro di cavallo.

Quando un artista moriva o abbandonava il sodalizio, era rimpiazzato da un altro che doveva avere il placet di tutti gli altri. Dai 25 originari alla fine si arrivò a 46, ma il nome rimase immutato.[1]

  1. ^ a b I XXV della Campagna Romana, su visitlazio.com. URL consultato il 20 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2017).
  2. ^ Venticinque nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato il 17 agosto 2017 (archiviato il 17 agosto 2017).

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