Guerra sovietico-polacca

Guerra sovietico-polacca
parte della Guerra Civile Russa
La controffensiva dell'Armata Rossa, da Kiev a Varsavia. La linea nera indica il confine sovietico-polacco al termine del conflitto
Data14 febbraio 1919 - 18 marzo 1921
LuogoEuropa centrale e orientale
EsitoStipula della pace di Riga
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Da 50 000 uomini ai primi del 1919 a 738 000 nell'agosto 1920[1]Da 50 000 uomini ai primi del 1919 a quasi 800 000 nell'estate 1920[2][nota 1]
Perdite
48 000 morti[3]
113 518 feriti[4]
51 351 prigionieri[4]
60 000 morti[5]
120 000 feriti[6]
130 000 prigionieri[6]
40 000 internati in Germania[6]
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La guerra sovietico-polacca (in polacco: wojna polsko-bolszewicka; in russo Советско-польская война?, Sovetsko-pol'skaja vojna), nota anche come guerra polacco-bolscevica, fu un conflitto armato che vide contrapposti, tra il 1919 ed il 1921, da una parte la Repubblica di Polonia, appena ricostituitasi come stato indipendente dopo più di un secolo di dominazione straniera, e il governo nazionalista ucraino in esilio, e dall'altra la Russia sovietica già in lotta contro le armate controrivoluzionarie.

La guerra ebbe inizio con l'invasione polacca di Lituania, Bielorussia e Ucraina allo scopo di ricreare una Grande Polonia; tuttavia, l'Armata Rossa sovietica si riorganizzò e passò alla controffensiva infliggendo pesanti sconfitte all'esercito polacco, liberando i territori occupati e avanzando nel cuore della Polonia in direzione di Varsavia. Quando ormai la caduta della capitale polacca sembrava imminente e l'avanzata delle truppe bolsceviche russe inarrestabile, una controffensiva polacca portò alla sconfitta dei sovietici alle porte di Varsavia e consentì alla Polonia di riguadagnare una parte del terreno perduto. La guerra si concluse con un compromesso tra le parti sancito dal trattato di Riga del marzo 1921 che portò a una spartizione della Bielorussia e dell'Ucraina tra la Russia sovietica e la Polonia. Alla neonata repubblica di Lituania, invece, i polacchi riuscirono a strappare la capitale, Vilnius.

  1. ^ Davies, pp. 41, 162.
  2. ^ Davies, pp. 39, 142.
  3. ^ Davies, p. 247.
  4. ^ a b Alexandrowicz, Karpus, Rezmer.
  5. ^ Rummel, p. 50.
  6. ^ a b c Reese, p. 50.


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