Paronimia

La paronimia (grecismo da para- «accanto», e onyma «nome»), anche detta annominazione (latinismo da ad+nominationem), è l'accostamento di più parole simili. Il paronimo (dal greco paronymon, letteralmente nome affiancato) è la parola che si somiglia ad un'altra, o a più altre, certamente dal punto di visto morfologico e fonetico, ed eventualmente dal punto di vista etimologico. Nella categoria dei paronimi o parole paronimiche rietrano le cosiddette parole affini o imparentate (in inglese cognates) in quanto sono inquadrabili in una medesima famiglia etimologica basata su una triplice somiglianza: morfologica, fonetica ed etimologica
A titolo di esempio la parole illusione e delusione sono paronimi di tipo anche etimologico, in quanto entrambe discendono dalla radice del verbo latino ludere che significa giocare; viceversa le parole collusione e collisione sono paronimi solo di tipo morfologico-fonetico, in quanto collusione discende dal verbo latino colludere, imparentato a ludere, e collisione discende dal verbo latino collidere che significa urtare e scontrare.

Nello scritto e nel parlato può generarsi una paranomia involontaria, che è detta malapropismo, termine che deriva dal nome di Mrs. Malaprop, personaggio caratterizzato da un linguaggio sgrammaticato, che appare nella commedia del 1775 I rivali (The Rivals), del drammaturgo irlandese Richard Brinsley Sheridan. Mrs. Malaprop, a sua volta, deve il nome all'espressione di lingua francese mal à propos, 'a sproposito'.[1][2]

Più in generale si parla di acirologia (dal greco akyrología, da ákyros, 'illegale', e lógos, 'discorso') in riferimento all'uso scorretto o improprio delle parole, da cui discendono malapropismi e cacologie.

  1. ^ Bice Mortara Garavelli, Il parlare figurato. Manualetto di figure retoriche, Laterza, p. 42.
  2. ^ Malapropismo, quel vocabolo deforme, su Treccani. URL consultato il 30 luglio 2024.

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