Bardo

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Il Bardo (circa 1817) di John Martin.

Il bardo era un antico poeta-cantore di imprese e gesta epiche presso i popoli celtici, per certi versi raffrontabile agli aedi greci.[1] Egli era un cantastorie professionista, rimatore, musico, esperto di storia orale e genealogista, ingaggiato da un mecenate di alto lignaggio, come un rix o un nobile, per lodarne le azioni e commemorare uno o più dei suoi antenati; in ultima istanza, aveva il compito di cantare e narrare i trascorsi e gli eroismi del clan del suo patrono al fine di cimentare i legami tribali tra diversi clan e mantenere la memoria storica.

In origine i bardi erano una classe inferiore di poeti, mentre il rango superiore era composto dai vati, noti come filí[2][3] in Irlanda e nelle Highlands al tempo del regno di Alba.

Con il declino di una fiorente tradizione bardica nel periodo moderno, il significato del termine si è allargato per indicare un menestrello o semplicemente un autore (specialmente uno famoso e abile). Ad esempio, William Shakespeare e Rabindranath Tagore sono rispettivamente conosciuti come "il Bardo di Avon" (spesso semplicemente "il Bardo"[4]) e "il Bardo del Bengala".

  1. ^ Bardo, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 5 marzo 2023.
  2. ^ Il termine latino vātēs deriva dal PIE *wéh₂t-i-s "profeta, poeta; oracolo", la cui radice *weh₂t- "essere ispirato, posseduto; essere furioso" è alla base anche del proto-germanico *Wōdanaz "Odino" e del proto-celtico *wātis "veggente, entusiasta" (da cui l'irlandese moderno fáidh). Nonostante la somiglianza semantica, il termine filí (pron. /ˈfʲilʲi/), che in irlandese moderno è file (pron. /ˈfʲilʲə/), deriva dall'irlandese primitivo ᚃᚓᚂᚔᚈᚐᚄ (traslit. dall'alfabeto ogamico in velitas), che è dal proto-celtico *weless "divinatore, verseggiatore", da una radice PIE *wel- "vedere, preconizzare" da cui deriva anche il latino voltus. In sostanza, fin da tempi remotissimi c'era un'equivalenza tra visione e ispirazione divina, condensate nella persona del poeta, ponte tra il mondo degli dèi e quello degli uomini.
  3. ^ Per passaggi più dettagliatamente descritti attraverso rigorose leggi fonetiche, interessante l'articolo: (EN) B. Berselli, The etymological relationship between the Latin word "vates" and the Old Norse "Óðinn", su academia.edu. URL consultato l'8 novembre 2021.
  4. ^ Come riportato dall'Oxford English Dictionary.

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