Battaglia della Mosa

Battaglia della Mosa
parte della campagna di Francia della seconda guerra mondiale
Panzer IV della 5. Panzer-Division in avanzata nelle Ardenne prima di raggiungere la Mosa
Data10 - 17 maggio 1940
LuogoArdenne e regione della Mosa
Esitovittoria tedesca
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
45 divisioni, tra cui sette Panzer-Divisionen[1]
2.200 mezzi corazzati; 1.500 aerei
25 divisioni, tra cui tre Division Cuirassée de Réserve e quattro Divisioni leggere di cavalleria; 800 mezzi corazzati, 750 aerei.[2]
Perdite
dati non disponibili13 divisioni distrutte[3]
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La battaglia della Mosa fu la fase decisiva dei combattimenti sul fronte occidentale durante il Fall Gelb, la prima manovra offensiva sferrata dalla Wehrmacht nel 1940, durante la seconda guerra mondiale. Seguendo le direttive del famoso piano proposto inizialmente dal generale Erich von Manstein, le forze corazzate tedesche, concentrate a sorpresa nell'impervio e apparentemente intransitabile settore delle Ardenne, sferrarono dal 10 maggio un potente attacco in profondità e, dopo aver sbaragliato con facilità la debole resistenza belga e delle divisioni di cavalleria leggera francesi, penetrarono nel territorio boscoso ardennese, raggiungendo già il 13 maggio le rive della Mosa, dove erano schierate a difesa le divisioni fanteria della 9ª e della 2ª Armata francese[4].

Colte impreparate dalla rapidità e dalla potenza dell'attacco tedesco, sostenuto da uno schiacciante appoggio della Luftwaffe che ottenne la completa superiorità aerea sul campo di battaglia, le truppe francesi non riuscirono a difendere la linea del fiume e cedettero importanti teste di ponte. Le Panzer-Division concentrate, sette divisioni corazzate, di cui cinque raggruppate nel Panzergruppe Kleist, il 15 maggio superarono in forze la Mosa e travolsero completamente le difese nemiche: la 9ª Armata fu distrutta e la 2ª Armata dovette ripiegare verso sud[5]. A Sedan il generale Heinz Guderian, a Monthermé il generale Georg-Hans Reinhardt e a Dinant il generale Hermann Hoth ottennero i successi decisivi e poterono quindi proseguire in direzione ovest per raggiungere le coste della Manica ed isolare la grande concentrazione di forze anglo-francesi spintasi incautamente in Belgio.

Dopo aver respinto con gravi perdite alcuni inefficaci tentativi di contrattacco delle divisioni corazzate di riserva francesi e sfruttando anche il crollo del morale di alcuni reparti francesi e la confusione degli alti comandi alleati, le forze corazzate tedesche vinsero entro il 17 maggio la battaglia e ottennero completa via libera verso il mare che raggiunsero senza molte difficoltà il 20 maggio, segnando una svolta decisiva delle operazioni[6].

  1. ^ Shirer 1971, pp. 720-722.
  2. ^ Shirer 1971, p. 722.
  3. ^ Buffetaut 1995, pp. 7-9.
  4. ^ Shirer 1971, pp. 741-749.
  5. ^ Shirer 1990, p. 1105.
  6. ^ Shirer 1971, p. 795.

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