Guerra civile cinese

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Guerra civile cinese
parte della guerra fredda (dal 1947)
Dall'alto verso il basso: truppe comuniste nella Battaglia di Siping; soldati musulmani dell'Esercito Rivoluzionario Nazionale; Mao Zedong negli anni '30; Chiang Kai-shek passa in rivista i soldati; il generale Su Yu visita il fronte prima della Campagna di Menglianggu
DataPrima fase: 1º agosto 1927 – 7 luglio 1937
(9 anni e 340 giorni)
Seconda fase: 31 marzo 1946 – 1º maggio 1950 (de facto)[1]
(4 anni e 31 giorni)
LuogoCina, Birmania
Casus belliMassacro di Shanghai
EsitoVittoria del Partito Comunista Cinese
Schieramenti
1927-1937
Bandiera della Repubblica di Cina Cina

Supporto da:
Bandiera della Germania Germania (fino al 1933)
Bandiera della Germania Germania (1933-1937)


1946-1950
Bandiera della Repubblica di Cina Repubblica di Cina

Tibet (1950)

Supporto da:
Stati Uniti
Bandiera della Thailandia Thailandia
1927-1937
Partito Comunista Cinese

Repubblica Sovietica Cinese (1931-1937)

Governo del popolo del Fujian (1933-1934)

Supporto da:
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Internazionale Comunista
(fino al 1943)


1946-1950
Partito Comunista Cinese

Bandiera della Cina Repubblica Popolare Cinese (dal 1949)

Seconda Repubblica del Turkestan orientale (1944-1946)

Repubblica Popolare della Mongolia Interna (1945)

Supporto da:
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Unione di Birmania
Bandiera della Corea del Nord Corea del Nord
Comandanti
Effettivi
3 600 000 (giugno 1948)2 800 000 (giugno 1948)
Perdite
2 000 000 circa1 200 000 circa
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La guerra civile cinese (國共内戰T, 国共内战S, guógòng neìzhànP, lett. "guerra civile tra nazionalisti e comunisti") è un conflitto tra il Kuomintang (Partito Nazionalista Cinese, KMT) e il Partito Comunista Cinese (PCC), durato tra alterne fasi dal 1927 al 1950.

La guerra iniziò attorno al 1927 quando, dopo il precario Primo Fronte Unito creato prima dell'inizio della spedizione del Nord contro l'ostilità dei signori della guerra cinesi alla riunificazione del paese, l'ala destra del Kuomintang, guidata da Chiang Kai-shek espulse i comunisti dall'alleanza che aveva reso possibile la comunione d'intenti, dando l'inizio a una serie di campagne di accerchiamento degli avversari. Chiang Kai-shek costituì così nel 1927 un governo a Nanchino, contando sulle forze straniere, mentre nel 1928 riunificò la Repubblica di Cina. Nel 1931 Mao Zedong diventava presidente di una repubblica sovietica con base nel Jiangxi.

Dopo l'invasione giapponese della Cina nel 1937 i comunisti e i nazionalisti realizzarono per breve tempo una politica comune per respingere l'invasore. Nel 1946, fallita ogni possibilità di accordo tra le due fazioni, cominciò la seconda fase della guerra, che vide prevalere le forze maoiste; tutta la Cina continentale e le isole Hainan passarono sotto il controllo del partito comunista. Dopo la sconfitta i membri del Kuomintang si rifugiarono nell'isola di Taiwan, ultimo bastione della Repubblica di Cina.

  1. ^ A seguito dell'esilio del governo nazionalista a Taiwan non vi è mai stato un trattato di pace tra le due Cine, né tantomeno un armistizio

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